lunedì 7 aprile 2008

Curiosità!!!

Finalmente ho deciso il personaggio matematico sul quale fare la mia ricerchina...e la scelta è ricaduta su Leonardo Fibonacci. Il motivo è semplice: ho letto "Il codice Da Vinci" e sono rimasta molto affascinata dalla sequenza di numeri di Fibonacci e così ho deciso di approfondire l'argomento.
Mentre svolgevo la ricerca (che poi ho preparato in Power Point) ho trovato un sacco di curiosità davvero interessanti...e vorrei riportarne alcune qui di seguito!
Anzitutto però è necessario spiegare che cosa sia la sequenza di Fibonacci: la successione di Fibonacci è una sequenza di numeri interi naturali nella quale ognuno di essi è la somma dei due numeri precedenti (0,1,1,2,3,5,8,13,21,34,55…).
Il rapporto tra due numeri consecutivi tende sempre più al numero di Phidia, numero noto anche con il nome di “sezione aurea”: 1,618.
Phi ha un sorprendente ruolo di mattone fondamentale della natura. Piante, animali e persino gli uomini hanno misure che rispettano esattamente il rapporto tra phi e uno, che per questo prese il nome di “proporzione divina”. Questo rapporto è infatti onnipresente in natura, nell’arte e persino nel corpo umano.
Phi in natura
• In un alveare il rapporto tra api femmine/maschi è sempre uguale a 1,618.
• Varietà di comuni organismi marini, dal plancton alle lumache al nautilo, presentano spirali auree nelle loro fasi di sviluppo o nelle loro conchiglie.
• La parte inferiore delle onde del mare forma delle spirali auree, inducendo i costruttori navali a dare la stessa forma alle ancore.
• Anche la maggior parte delle corna, delle zanne, dei becchi e degli artigli si avvicinano alla spirale aurea, così come fanno le braccia a spirale della Via Lattea e di molte altre galassie.
Phi nell’arte
• Gli antichi greci utilizzavano i rettangoli aurei (cioè quelli in cui il rapporto tra lato lungo e lato corto è uguale a 1,618) per costruire le piante dei pavimenti o le facciate dei templi. Il più importante esempio è costituito dalle dimensioni architettoniche del Partenone.
• I vasi greci e le statue che raffiguravano esseri umani erano costruiti secondo la proporzione divina. L’ombelico di una statua divideva l’altezza del corpo in due segmenti aurei. Poi il segmento superiore veniva diviso all’altezza del collo in altri due segmenti dello stesso genere. Gli occhi, infine, dividevano in modo uguale la testa.
• Anche gli egizi, per la costruzione delle Piramidi, rispettavano la proporzione divina.
• Ma per fare esempi più recenti basta far riferimento al palazzo delle Nazioni Unite di New York che rispetta nelle sue proporzioni la sezione aurea.
Phi e l’uomo
• E’ il rapporto tra la vostra altezza divisa per la distanza da terra del vostro ombelico.
• E’ il rapporto tra la distanza dalla spalla alla punta delle dita divisa per la distanza dal gomito alla punta delle dita.
• E’ il rapporto dal fianco al pavimento diviso per la distanza dal ginocchio al pavimento.

E' davvero tutto molto interessante, non trovate?!?!


1 commento:

Alessandra ha detto...

è davvero molto interessante, vero!! Cavolo non sapevo tutte queste cose!!